Dicembre 11, 2024

La Lega Italiana contro i tumori e le sue campagne per favorire prevenzione e diagnosi precoce_di Carlo Cabula

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La prevenzione e la diagnosi precoce come armi più efficaci per battere il tumore al seno e la solidarietà tra donne come strumento per infondere ottimismo. Sono i messaggi che arrivano dalla campagna Lilt for Women – Nastro Rosa 2024, lanciata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori in collaborazione col Ministero della Salute. La campagna è dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione per la lotta al tumore al seno, ma offre anche occasioni di diagnosi precoce: negli ambulatori aderenti è stato possibile effettuare visite senologiche gratuite in tutto il mese di ottobre. Con oltre 56mila nuove diagnosi registrate nel 2023, il cancro al seno è il tumore femminile più frequente in Italia, rappresentando quasi il 30% di tutte le neoplasie nelle donne e la prima causa di morte nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 50 anni.

Grazie ai progressi nella diagnosi e nella terapia, oggi l’85% delle pazienti è viva a 5 anni dalla diagnosi. L’impegno costante della Lilt è investire in salute, consapevoli che l’eliminazione di cattive abitudini come il consumo di tabacco, l’abuso di alcol, l’errata alimentazione e la sedentarietà potrebbero prevenire il 40% dei casi di cancro e ridurre la mortalità nella stessa misura, grazie alla partecipazione agli screening senologici, ancora oggi in stato di sofferenza. Queste evidenze ci spingono ad adottare un approccio trasversale per raggiungere l’obiettivo mortalità zero per il cancro al seno.

L’obiettivo è incentivare la prevenzione primaria attraverso la promozione di stili di vita sani e a rafforzare le azioni di prevenzione secondaria per contrastare il ritardo diagnostico, incoraggiando visite specialistiche e l’adesione ai programmi di screening. Anche grazie al ruolo cruciale svolto dalla Lilt abbiamo intensificato le iniziative di sensibilizzazione per promuovere l’adozione di stili di vita sani e l’adesione ai programmi di screening. Come sappiamo bene, individuare il cancro nelle fasi iniziali vuol dire garantire un tasso di sopravvivenza maggiore e una migliore qualità della vita e i dati della sorveglianza del 2022-2023 dell’Istituto superiore di sanità mostrano che in Italia il 73% delle donne fra i 50 e i 69 anni si è sottoposto allo screening mammografico a scopo preventivo, all’interno di programmi organizzati o per iniziativa personale.

Non è trascurabile, d’altra parte, la quota di 50-69enni che non si è mai sottoposta a una mammografia a scopo preventivo o lo ha fatto in modo non ottimale: una donna su 10 non ha mai fatto un esame mammografico e quasi il 18% riferisce di averlo eseguito da oltre 2 anni. Il cancro al seno si conferma la patologia oncologica più diffusa nella popolazione femminile e rappresenta circa il 30% di tutte le neoplasie nelle donne. Inoltre, sempre più spesso si presenta in età giovanile. La copertura dello screening mammografico però indica un netto divario tra il Nord ed il Sud, dove occorre uno sforzo maggiore.

E’ importante che le Regioni intensifichino gli sforzi per sensibilizzare la partecipazione ai programmi di screening e che le donne aderiscano. Sottoporsi periodicamente ai controlli è essenziale. Un altro ambito su cui stiamo puntando è l’allargamento della fascia d’età della popolazione target, prevedendo lo screening per il tumore della mammella dai 45 ai 74 anni di età. Si calcola che nel 2023 in Italia siano stati diagnosticati 55.900 nuovi casi di tumore al seno. Tuttavia, un dato che infonde fiducia e che va sottolineato è quello relativo alla guaribilità: per il tumore al seno la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’88%. In Italia, inoltre, il tasso di riduzione della mortalità per neoplasia alla mammella è superiore alla media europea.

Negli ultimi anni sono stati raggiunti traguardi straordinari grazie ai progressi compiuti dalla ricerca nonché dalla diffusione delle Breast Unit attraverso cui riusciamo a garantire diagnosi precoci, interventi chirurgici secondo gli standard più elevati e una presa in carico multidisciplinare. Ma si può e si deve fare più prevenzione. Per questo nel mese di ottobre la LILT di Cagliari ha potenziato i propri ambulatori che hanno accolto le donne che si sono sottoposte alla visita specialistica senologica gratuita e, in collaborazione col CDR di Cagliari alle mammografie e alle ecografie di screening, andando di persona a S. Anna Arresi, a Sarroch, ad Arbus, a Monastir su chiamata delle locali amministrazioni comunali. E dopo ottobre a novembre inizia la Campagna Nastro Blu per la prevenzione dei tumori maschili. Quanti uomini sanno che il tumore della prostata colpisce 1 maschio ogni otto, la stessa incidenza del tumore del seno nelle donne.

Dalla disinformazione nasce la necessità che anche i maschi aderiscano alle campagne di screening e si sottopongano a controlli periodici come già anno imparato a fare le donne. Perché i tumori maschili sono in aumento: quello della prostata ma anche quelli del colon e del polmone, primi fra tutti. La Campagna Nastro Blu ha registrato molti uomini che si sono sottoposti alle visite urologiche presso gli ambulatori LILT di Cagliari.

Prevenzione è vita è il motto della LILT nata in Italia 102 anni fa e operativa a Cagliari da 71 anni. Ente pubblico su base associativa (l’unico in Italia) la sua attività viene svolta dalle 106 associazioni provinciali sparse nel territorio nazionale sotto l’egida del Ministero della Salute che ha conferito alla LILT il compito della prevenzione oncologica.  Oltre le Campagne Nastro Rosa e Nastro blu, sopra citate, la LILT partecipa alla campagna di prevenzione dei tumori infantili organizzando in tutta Italia la “Pigiama Run”. Si svolge a settembre e quest’anno, per la prima volta, ha avuto lugo anche a Cagliari dove 400 persone hanno partecipato chi alla camminata chi alla corsa campestre svoltesi all’interno del parco di Monte Claro a Cagliari, tutti in pigiama, in segno di solidarietà verso i bambini affetti da tumore e costretti ad indossare il pigiama durante le loro frequenti degenze in ospedale.

A marzo di ogni anno la LILT promuove la Settimana Nazionale di Prevenzione Oncologica con lo scopo di divulgare e promuovere l’adozione di corretti stili di vita. Il 70% dei tumori hanno cause ambientali: l’aria che respiriamo (il fumo di tabacco), la qualità degli alimenti che introduciamo, come i grassi polinsaturi (olio di mais e margarine), i grassi saturi (carni) , l’alcol, la eccessiva quantità che produce il sovrappeso e l’obesità che ne derivano anche a causa di una inadeguata attività fisica. A queste situazioni di rischio per l’insorgenza di tumori si contrappone la Settimana Nazionale che ha come simbolo l’olio di oliva che è costituito da grassi monoinsaturi che hanno effetto contro l’insorgenza dei tumori. Con lo stesso spirito la LILT celebra la Giornata Mondiale senza tabacco per significare quanto sia pericoloso per la salute il fumo di tabacco, sia attivo che passivo, compreso l’uso delle cosiddette sigarette elettroniche.

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