Gennaio 14, 2025
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L’Associazione “La Sardegna verso l’Unesco” è nata nel 2020 con l’obiettivo di portare i monumenti della civiltà nuragica all’interno della World Heritage List del patrimonio universale dell’UNESCO. Nel 2021 il Ministero della Cultura ha inserito la nostra istanza nella “tentative list” italiana, il primo, fondamentale passo verso Parigi. Nel maggio 2024, abbiamo presentato al MIC il “Preliminary assessment” del nostro dossier e ora siamo pronti per la valutazione della Commissione Nazionale Unesco-CNIU.

A questo punto, più che mai abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i sardi e di chiunque ami la nostra terra per scommettere sul valore universale del paesaggio identitario dell’Isola dei Nuraghi. Dobbiamo finalmente imparare a comunicare al mondo una nuova immagine della Sardegna che, con il suo fascino narrativo antico e misterioso, ci aiuti a costruire un futuro di opportunità e benessere economico per l’intera comunità sarda.

PERCHÈ I NURAGHI NELL’UNESCO?

Perché l’Unesco può conferire il riconoscimento della valenza universale del patrimonio storico, culturale e paesaggistico profondamente radicato nel cuore della gente sarda. La conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’antica civiltà nuragica e dei suoi monumenti sono alla base di una nuova idea   di crescita del territorio, forte della propria identità straordinaria che, adeguatamente raccontata al mondo, può diventare un elemento di riconoscibilità di valore universale, una “carta d’identità” eccezionale, che identifichi immediatamente la Sardegna nell’immaginario collettivo globale, favorendo la svolta verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile della nostra Isola.

L’obiettivo Unesco, che si rafforza nella centralità rappresentata da “Su Nuraxi” di Barumini, che ha già ottenuto il riconoscimento nel 1997, è stato in grado sin  dall’inizio  di  coinvolgere  e  stimolare  l’orgoglio   e il senso di coesione sardo e ha trovato l’adesione partecipata delle comunità locali e delle istituzioni.

L’ordine del giorno di sostegno al nostro progetto è stato sottoscritto dalla quasi totalità dei 377 Consigli comunali sardi e dal Consiglio regionale, mentre protocolli di intesa sono stati firmati con le Università, con le Associazioni, con le Fondazioni, con i Consorzi, con le Organizzazioni del mondo dell’impresa e del lavoro.

L’IMPORTANZA DEL PERCORSO

Consapevole della straordinaria importanza dell’iscrizione nella WHL Unesco, l’Associazione ha però sempre dato altrettanto, grande rilievo al “percorso” che deve portarci al raggiungimento dell’obiettivo. Tale cammino prevede, infatti, la partecipazione popolare della società sarda, e la crescita di convinzione che la grande ricchezza culturale, archeologica e scientifica disponibile vada tutelata e conservata, ma anche valorizzata, perché possa diventare un eccezionale volano di sviluppo per la Sardegna.

COMITATO SCIENTIFICO

Per questo motivo,  l’Associazione  ha  affidato  la parte scientifica del dossier Unesco a un Comitato indipendente e autonomo, comprendente i più autorevoli accademici e cultori della materia.

Tale Comitato, attualmente in fase di rinnovo, seguendo la strada della manualistica Unesco e le indicazioni del Ministero della Cultura, ha individuato trentadue  siti  nuragici in Sardegna, tra i quali Su Nuraxi- Casa Zapata di Barumini e Mont’e Prama di Cabras, che possano ben rappresentare le migliaia di monumenti protostorici (nuraghi e villaggi nuragici, ma anche pozzi sacri, santuari e tombe dei giganti) che caratterizzano ancora oggi in modo davvero unico il paesaggio della Sardegna, testimoniando le radici storiche della nostra civiltà.

377 COMUNI COINVOLTI: LA SARDEGNA ISOLA DEI NURAGHI

I 32 siti dell’istanza rappresentano dunque nel loro insieme il “sito seriale” unitario  che  viene  proposto  alla  candidatura  Unesco,  ma soprattutto costituiscono i nodi di un sistema “hub and spoke” che coinvolge tutti  i  377  Comuni della Sardegna, andando a costituire una rete complessa, che copre l’intera Isola e tende all’inclusione di tutti i territori,  verso  una narrazione omogenea (“Sardegna, Isola dei nuraghi”) che, pur sottolineando le differenti declinazioni e specificità locali, possa essere proposta all’esterno come “immagine unitaria” della nostra Terra.

La bontà della nostra intuizione è supportata dal notevole interesse che i media nazionali hanno dedicato  al  progetto: dal Corriere della Sera, al Tempo, alle reti Mediaset e Rai, all’Osservatore Romano, numerosi sono stati i rilanci e gli approfondimenti sull’argomento. Il TG1 e RAI Weekly ci hanno ripetutamente dedicato ampi spazi che confermano l’interesse nazionale per il nostro lavoro.

LA REDAZIONE DEL DOSSIER UNESCO

Grazie alla collaborazione e all’impegno economico della Regione Autonoma della Sardegna, l’Associazione ha costruito il dettaglio del progetto Unesco in collaborazione con il DICAAR (Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari) per gli aspetti paesaggistici, con il CRENoS (Centro di Ricerche Economiche Nord Sud tra le Università di Cagliari e Sassari) per gli aspetti gestionali, con  il  CRS4  (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna) per gli aspetti collegati alle tecnologie e all’innovazione, e con i Dipartimenti  di  Archeologia dell’Università di Cagliari e Sassari per gli aspetti scientifico- archeologici.

Sin dall’inizio delle attività, la nostra azione è stata seguita e supportata dalla Fondazione di Sardegna che, nel 2022, è diventata “partner di progetto” dell’Associazione. Ciò ha consentito l’attivazione di una collaborazione con la Fondazione Links di Torino (partecipata di Politecnico di Torino e di Istituto San Paolo), che è così diventata il soggetto coordinatore del dossier Unesco.

EIA: IL GRANDE PROGETTO SUKKA CIVILTÀ NURAGICA

Dallo sforzo congiunto dell’Associazione e dei suoi partner istituzionali, universitari e di ricerca è nato il progetto “EIA” (Ecosistemi di Innovazione per l’Archeologia), che rappresenta un vero e proprio compendio di programmazione tecnico-scientifica che ha il proprio focus nello studio di tutti gli aspetti della civiltà nuragica e nella realizzazione del sistema  reticolare  che include i 377 Comuni sardi.

EIA mira, dunque, a favorire la crescita di intere filiere di ricerca, che spaziano dall’innovazione tecnologica digitale al metaverso e all’utilizzo dell’AI, alle attività di caratterizzazione chimico- fisica dei manufatti, all’implementazione delle tecniche di restauro specializzato, all’indagine sui comportamenti strutturali delle architetture, alle azioni formative di alte professionalità dedicate, che sfruttino le nuove conoscenze per indirizzarle ad azioni di promozione sociale e crescita del territorio, connesse alla salvaguardia e alla valorizzazione del bene monumentale.

IL CAMMINO DEL DOSSIER

Nel mese di aprile 2024, l’Ufficio Unesco del MIC ha svolto i sopralluoghi sui siti monumentali sardi e, nel maggio 2024, con il coordinamento degli esperti della Fondazione Links, la nostra Associazione ha consegnato al Ministero della Cultura il Preliminary Assesment del dossier progettuale.

Il MIC ha validato il documento che è così entrato in valutazione presso la Commissione Nazionale Unesco (CNIU). Nel  frattempo, con il supporto tecnico delle Università sarde, sono andati avanti i contatti con i 32 Comuni inclusi nell’istanza, con gli Assessorati regionali e con le Soprintendenze per la definizione dell’estensione e delle regole delle zone di rispetto intorno a ciascun monumento.

Quando otterremo il via libera della CNIU, inizierà il nostro ulteriore percorso verso Parigi, che introduce alla successiva fase di valutazione da parte degli organismi tecnici (ICOMOS) e istituzionali dell’Unesco.

LA CRESCITA DI CONSAPEVOLEZZA TRA I SARDI

L’iter verso il prestigioso traguardo Unesco innesca il processo di “empowerment”, ovvero la crescita di consapevolezza della società sarda, che finalmente acquisisce la percezione complessiva del valore che la nostra antica civiltà può rivestire per lo sviluppo della Sardegna.

La percezione della potenzialità del bene gioca infatti un ruolo cruciale nella disponibilità delle risorse necessarie per garantire l’integrità e la tutela dei siti. La condivisione delle conoscenze storico-culturali e degli elementi valoriali locali ed universali aiuta a comprendere l’importanza della conservazione dei siti archeologici e stimola la partecipazione attiva delle comunità agli interventi di tutela e valorizzazione. La conoscenza e l’educazione alla sensibilità sono strumenti potenti per promuovere il massimo coinvolgimento e il massimo senso di responsabilità verso questi monumenti plurimillenari che caratterizzano in modo eccezionale il paesaggio e l’anima stessa della Sardegna.

Non c’è dubbio che – sino ad oggi – i sardi non siano riusciti ad avere adeguata consapevolezza del valore, che è insieme identitario e universale, della loro storia nuragica, né tanto meno siano riusciti a farne la base di un modello di sviluppo, centrato sulla conservazione della ricchezza archeologica e del paesaggio, ma anche sulla sua narrazione al mondo. Purtroppo, l’incidenza attuale dell’asset nuragico sul nostro PIL indica numeri sconfortanti.

L’Associazione è pienamente cosciente che il raggiungimento del “traguardo Unesco” dovrà dunque rappresentare esso stesso un nuovo punto di partenza di una grande e convinta azione collettiva che porti la civiltà nuragica e l’antica storia sarda al centro di qualsiasi progettualità di sviluppo che riguardi la Sardegna.

IL BRAND “SARDEGNA ISOLA DEI NURAGHI”

Sarebbe dunque davvero riduttivo inquadrare il progetto come un’operazione, pur cruciale, di “turismo culturale”.

La nostra Isola ha bisogno di molto di più. Serve la costruzione di una prospettiva economica strategica, che benefici dell’effetto trainante della riconoscibilità della marca “Sardegna nuragica”, che finalmente dia una identità forte e chiara alla Sardegna nel mondo, diventando un elemento universale a sostegno di tutte le filiere da cui dipende il nostro sviluppo.

LA STORIA SARDA NELLE SCUOLE

Il percorso è lungo, ma ben tracciato: l’antica civiltà sarda, pur essendo la prima vera civiltà italica, è praticamente assente dai libri di storia italiani ma, addirittura, non trova spazio neppure nei programmi didattici della scuola sarda. È per questo che l’Associazione, in collaborazione con l’ANCI Sardegna, ha predisposto una bozza di proposta di legge regionale per l’insegnamento della storia sarda, che è stata portata all’attenzione di tutti  i  capigruppo  del Consiglio regionale e, dopo la sottoscrizione, è stata presentata nel 2023. Valorizzando i risultati positivi delle tante attività sperimentali svolte tra gli studenti, è ora in avanzata fase di studio, con il  coinvolgimento  di tutti i soggetti istituzionali interessati, un prodotto didattico interattivo, che possa essere diffuso e utilizzato per presentare organicamente la civiltà nuragica nel mondo della scuola.

IL RUOLO DEI GIOVANI E DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI

Il traguardo prefissato ha conseguentemente indirizzato tutte le iniziative di animazione svolte dall’Associazione, che sono state intanto orientate ai due target inizialmente più importanti: gli   amministratori   locali e i giovani. Gli uni perché direttamente interpreti dei bisogni, delle aspirazioni e delle progettualità “bottom up”, che vengono  dal  territorio, i secondi perché destinati a sostituire i primi nella guida della propria comunità.

In tal senso, l’Associazione ha attivato stretti rapporti   di collaborazione con l’ANCI (e le Unioni dei Comuni)   e con gli Uffici Scolastici Regionale e Provinciali. Sono stati organizzati molteplici, grandi meeting destinati alle scuole medie inferiori e superiori, che hanno permesso il confronto con gli archeologi divulgatori, ma hanno anche illustrato le nuove opportunità che il progetto offre ai giovani sardi.

IL MASTER JUNIOR

Particolare successo ha avuto il “Master Junior” sulla civiltà nuragica, che ha coinvolto oltre 200 studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori sarde e ha impegnato un panel multidisciplinare di docenti, realizzando l’affiancamento degli archeologi agli economisti, agli esperti di marketing, ai genetisti.

Il Master, la cui realizzazione ha coinvolto anche la Fondazione di Sardegna e il Banco di Sardegna, ha avuto la grande soddisfazione di un modulo che si è svolto interamente tra gli studenti del Piemonte: possiamo orgogliosamente affermare che è la prima volta che l‘antica storia sarda varca il Tirreno e viene insegnata in un’altra regione italiana.

LA MOSTRA FOTOGRAFICA ALL’UNESCO

La mostra fotografica “Io apro all’Unesco”, organizzata dall’Associazione, ha permesso di raggiungere tutti i principali centri urbani  della  Sardegna  e moltissimi comuni minori, consentendo il coinvolgimento delle attività commerciali, delle associazioni e, ancora una volta delle scuole, anche attraverso la distribuzione di materiale didattico sulla civiltà nuragica.

I SARDI ALL’ESTERO

La collaborazione con i Circoli dei Sardi in Italia e all’estero e con la rete delle eccellenze sarde ha consentito la partecipazione a diversi momenti divulgativi fuori Regione che, in particolare, hanno portato in Spagna e in Olanda la nostra mostra per immagini e hanno permesso all’Associazione di essere ospitata a Roma, presso il prestigioso Gremio dei Sardi.

LA RETE DEI COMUNI SARDI

Con i Presidenti delle due Fondazioni interessate all’iniziativa (Barumini e Mont’e Prama) e con i Sindaci dei 32 Comuni inseriti nell’istanza è stato sottoscritto uno specifico protocollo di intesa e di collaborazione che tende ad essere esteso, anche con l’attivo impegno dell’ANCI, a tutte le Unioni dei Comuni, ai Consorzi intercomunali e alle Comunità montane interessate, sempre nel solco di un progetto partecipato, “a rete”, che mira a non escludere nessuno, costituendo un sistema unitario e integrato che abbracci l’intera Sardegna.

IL PROGETTO PILOTA CON IL CENTRO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE

Con i Comuni ricompresi nell’istanza, grazie all’attiva collaborazione di archeologi, DICAAR, DADU, CRENoS e CRS4, è stata poi avviata una specifica progettualità rivolta all’individuazione degli interventi infrastrutturali e gestionali necessari per ottimizzare la tutela e la fruizione dei monumenti nuragici. Tale progettualità, pensata come l’embrione di una “best practice” da ampliare per contaminazione affinché possa coinvol- gere i siti nuragici in tutti i Comuni della Sardegna, ha incontrato l’interesse della Regione, determinando l’inserimento (nella Legge Finanziaria Regionale 2023) di un significativo finanziamento quin- quennale, finalizzato alla realizzazione del primo step del “progetto pilota Unesco”, il cui ulteriore avanzamento, anche attraverso l’utilizzo di fondi dedicati eu- ropei e del PNRR, diventa strategico per la nostra Regione.

LA CABINA DI REGIA

A valle di tale finanziamento, la RAS ha affidato alla nostra Associazione il coordinamento della Cabina di regia (che vede il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti istituzionali interessati e delle Università), a cui è affidato il compito di gestire e monitorare le azioni finanziarie conseguenti, garantendo l’omogeneità e la continuità degli interventi, che individuano una prospettiva modulare in grado di attrarre crescenti finanziamenti.

LA RILETTURA DEI NURAGHI PER IMMAGINI

Grazie all’impegno e al sostegno generoso di una testimonial dell’Associazione, che è stata anche la Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea, è partito un progetto artistico di rilettura dell’immagine nuragica, che ha prodotto materiale iconografico del tutto innovativo, il cui utilizzo aiuterà ad  individuare un nuovo percorso di narrazione, indispensabile per aggiungere contenuti emozionali all’attuale percezione dei monumenti.

NURAGHI E PIL, IL CASE STUDI OC&C ED EUMETRA

L’affascinante prospettiva del progetto ha anche suscitato l’interesse del mondo economico.

OC&C, una delle più importanti agenzie multinazionali di consulenza e valutazione strategica, si è offerta “Pro bono” di effettuare un’analisi comparativa che aiutasse a comprendere le ricadute sul PIL sardo degli eventuali investimenti pubblici e privati stessa generosità, a OC&C si è affiancata la società di rilevazioni sociali Eumetra di Mannheimer che ha valutato la conoscenza e l’appeal dei nuraghi in un campione di turisti italiani e stranieri. Il report del lavoro, mai eseguito prima d’ora, è stato presentato a Cagliari alla fine del 2023, con la partecipazione di un panel eccezionale di testimonial del mondo economico e finanziario nazionale, che ha commentato i risultati dell’indagine, per molti versi davvero sorprendenti. Il 47% dei turisti presenti d’estate in Sardegna, ad esempio, non aveva mai sentito nominare i nuraghi!

Attraverso i numeri raccolti, OC&C ha dunque sottolineato il deficit di valorizzazione della risorsa, ma ne ha anche rilevato le enormi potenzialità, che potrebbero valere 1 miliardo l’anno di sole ricadute turistiche.

IL PROGETTO EDITORIALE

L’Associazione punta a non disperdere l’enorme quantità di studi e di lavori realizzata da tutti gli stakeholder protagonisti del progetto. Nel 2024, il CRENoS, in una propria pubblicazione fruibile anche  on  line,  ha  presentato lo stato dell’arte delle tematiche economiche e gestionali di specifica competenza. Il testo del CRENoS potrà diventare il primo elemento di una collana editoriale, curata dall’Associazione, destinata a valorizzare tutti i contributi progettuali ricevuti e a scandire le tappe del percorso Unesco.

LA CATALOGAZIONE DEI SITI NURAGICI

Come è noto, ad oggi è sconoscoito il numero complessivo dei monumenti nuragici, così come la loro distribuzione nel territorio.

Dopo avere attivato  interlocuzioni  con le Università, le Sovrintendenze,   il CRS4 e la Regione Autonoma della Sardegna, con la collaborazione di alcune associazioni di cultori della materia e con il coinvolgimento di Comuni e appassionati, l’Associazione ha attivato un primo tentativo di catalogazione dei monumenti nuragici, con geolocalizzzazione dei siti e indicazione delle fonti  bibliografiche. Si tratta ovviamente di un lavoro sperimentale che, se desse i risultati sperati, potrà essere adottato come base di partenza di un’iniziativa istituzionale sistematica.

GLI INCONTRI DIVULGATIVI

Perseguendo la finalità del massimo coinvolgimento della comunità di riferimento, nel 2024 l’Associazione ha attivato due cicli di incontri divulgativi, destinati a presentare pubblicamente le attività sociali, ma soprattutto a valorizzare il contributo degli attori di sistema (archeologi, economisti, genetisti, architetti del paesaggio, comunicatori, esperti  di marketing, soprintendenze, filosofi della scienza, etc). Tali incontri, sinora realizzati nel capoluogo regionale, hanno avuto vastissimo successo di pubblico e partecipazione, e sono stati trasmessi in streaming per consentirne diffusa fruizione.

Nel 2025, è previsto il loro decentramento in altre città della Sardegna.

IL SITO WEB E LA PRESENZA SOCIAL

Il sito web dell’Associazione (www.sardegnaversounesco.org) è uno strumento moderno e di facile consultazione,   multilingue (è tradotto anche in cinese), che consente con immediatezza di essere puntualmente informati sulla storia, sulla mission e sulle iniziative sociali, raccontando nel dettaglio tutti gli step del percorso Unesco.

La comunicazione sociale su Facebook e su Instagram è in continua espansione  di   numeri   e di risultati, grazie all’utilizzo di strumenti coerenti con l’obiettivo di raggiungere platee sempre più ampie e diversificate, sia anagraficamente, che culturalmente.

LA COLLABORAZIONE CON HUAWEI

Nel 2024 è stata attivata una collaborazione con Huawei che ha consentito la sperimentazione di un’azione di comunicazione rivolta al contesto asiatico, pensata allo scopo di valutare l’immagine percepita della Sardegna e dei monumenti nuragici tra alcune, specifiche fasce di popolazione cinese, al fine di valutare la potenziale crescita di interesse al raggiungimento del riconoscimento Unesco.

LE CONFERENZE SCIENTIFICHE INTERNAZIONALI

Tra i  principali  obiettivi  dell’Associazione  c’è  quello di attirare  l’attenzione  internazionale  sulla  Sardegna e sulla sua antica civiltà nuragica, in particolare favorendo la contaminazione e lo scambio culturale tra gli scienziati isolani e quelli del resto del mondo.

In tal senso, nel novembre del 2023 è stata organizzata la prima Conferenza Scientifica Internazionale, che ha raggiunto l’obiettivo di dare un palcoscenico di qualità mondiale al progetto di valorizzazione della “Civiltà Nuragica” ai fini Unesco, aprendo un confronto interdisciplinare tra  esperti  internazionali  di  tutte le materie scientifiche di riferimento (archeologi, economisti, urbanisti, esperti di architettura e del paesaggio, comunicatori ed esperti di marketing, manager gestionali, genetisti, antropologi).

Nel novembre 2024, Cagliari ha accolto la seconda Conferenza Internazionale promossa dall’Associa- zione, centrata sull’utilizzo dell’AI in archeologia e, in particolare, nella ricerca nuragica. La formula vincente mira all’interazione tra i nostri studiosi e il mondo scientifico internazionale, nella prospettiva di mettere le basi per la costruzione di una rete stabile di interscambi, che possa consentire significativi progressi nello studio e nella conoscenza della nostra antica civiltà.

L’ADVISORY BOARD

Anche al fine di valorizzare la grande condivisione che  cresce  intorno  al progetto nell’intera società sarda  e italiana, l’Associazione attesta la propria riconoscenza ad alcune illustri personalità che affiancano con la loro autorevolezza l’azione sociale, attribuendo loro il ruolo di “soci d’onore” e progettando di chiamarli a far parte dell’Advisory Board, che contribuirà a indirizzare e verificare i complessivi programmi dell’Associazione.

SI RINGRAZIANO I FOTOGRAFI

ALESSANDRA COSSU – SERGIO MELIS – BIBI PINNA – GIANNI SIRIGU – GIOVANNI SOTGIU

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