La “Poesia di pensiero” di Claudio Moica_di g.a.
Claudio Moica festeggia i suoi primi 20 anni dalla pubblicazione del suo primo libro di poesie dando alle stampe la silloge “Se ritorno non sarà per caso” (Pettirosso editore). Il poeta sulcitano, inizia la sua carriera nel 2004 con il libro “Vertigini di vita” e da allora ha pubblicato altri otto libri di poesie, uno tradotto in lingua inglese, e due romanzi. Hanno scritto di lui la stampa nazionale che gli ha dedicato alcuni articoli apparsi sul quotidiano “La Nazione”, “L’unione sarda”, il settimanale “Metropoli” e “Radiocorriere Tv”.
La sua “poesia di pensiero”, come lui ama definirla, nasce dall’amore per i poeti latino americani (principalmente Neruda), da cui attinge le prime tecniche per poi, dopo la conoscenza del compianto Mario Luzi, appassionarsi al filone ermetico. Dalla combinazione di queste due tecniche scaturisce la poetica del Moica, una scrittura personale e riconoscibile già dai primi versi. Finalista nel 2005 alla Biennale di Poesia di Venezia conosce l’attore Arnoldo Foà che gli regala la voce per la poesia “L’uomo nella Torre”. I suoi scritti nascono da una profonda malinconia legata al trascorrere del tempo e dal riemergere dei ricordi di una vita allegra e ricca di colori, annebbiata dalla drammaticità degli eventi quotidiani. La ricerca della serenità è il filo conduttore di tutte le sue poesie.
Nel 2008 il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli ha conferito, su segnalazione della Presidenza del Consiglio, l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per meriti socio-culturali. Mentre nel 2010 la Croce Rossa Italiana gli conferisce la medaglia commemorativa “Per aver, con competenza e dedizione non comuni, contribuito a scrivere una delle pagine più epiche ed esaltanti della storia della C.R.I.”.
Nel 2010 incontra la poetessa Rita Pacilio, con cui pubblicherà il duetto poetico “Di ala in ala”, e da quel momento si innamorerà delle quartine tanto da farne un suo stile personale.
Dal 2013 si occupa delle persone fragili tenendo dei laboratori di scrittura presso il Reparto Psichiatrico dell’ospedale Sirai di Carbonia, il Centro di Salute Mentale di Carbonia e da qualche anno nella sezione femminile del Carcere di Cagliari Uta.
L’artista, nella sua poliedricità, nel 2006 inizia ad organizzare eventi culturali, dapprima localmente per poi ideare il Festival Culturale “LiberEvento”, di cui è direttore artistico, diventato negli anni un’icona nel settore culturale sardo, arrivando lo scorso anno alla XIII edizione.
Inizia il 2025 con sue tre poesie inedite pubblicate in un’antologia digitale dal titolo “Questa volta parliamo d’amore”, ideata dal poeta Beppe Costa e che vede la presenza di poeti di caratura internazionale.
In un mondo in cui la poesia è declassata e disdegnata, il poeta Sardo prosegue nel promuovere incessantemente l’importanza dei versi perché, a suo dire, “solo la poesia potrà salvare il mondo dalla disarmonia del vivere moderno.”