Una rinnovata felicità e a Benevento scende in campo anche Mastella_di Massimiliano Morelli
L’emozione lascia senza voce, si potrebbe dire (e scrivere) parafrasando Adriano Celentano. L’emozione del tifo, quella che fa piangere e gioire, sognare e restar delusi. Certo è che all’indomani della divisione della posta col Napoli la voce diventa afona, hai voglia a fare risciacqui.
Perché lo stadio partenopeo (che si chiami San Paolo o Maradona poco importa) resta sempre quello della beffa-spareggio col Piacenza, e la sconfitta di quel giorno è nulla al solo ricordo delle intemperanze nei confronti dei tifosi cagliaritani. Dieci punti conquistati nelle ultime quattro partite non portano la salvezza, ma sono un viatico utile per la speranza di restare in A. Il Cagliari ritrova quel cuore assente nella fase ascendente del campionato, dopo aver pagato gli errori di Eusebio Di Francesco e, forse, la “certezza” di non sentirsi squadra da zona calda della classifica.
Ma il solo pensiero di essere retrocessi al novantesimo di Cagliari-Parma confrontato col quartultimo posto di oggi al tifoso riempie il cuore di fiducia. Non osiamo immaginare le attese che hanno a Benevento per la sfida di domenica prossima, gara per la quale è sceso in campo perfino Clemente Mastella, che scopriamo tifosissimo dei sanniti dopo averlo visto qualche tempo fa esultare al fianco di De Laurentiis per un gol del Napoli.
Proprio contro il Cagliari. Roba da far impallidire perfino Freud. Rimane il fatto che comunque al termine della stagione servirà dire un sentito grazie a Leonardo Semplici per aver restituito sogni e speranze a una tifoseria che già ragionava sulle trasferte del prossimo anno, da Terni a Padova, da Ferrara a Venezia… Finale dedicato a Nandez, il suo gol ha fatto male agli antagonisti di circostanza. Molto più di quanto fece male la firma di Lavezzi in un Cagliari-Napoli vinto dai campani con un gol in contropiede, segnato all’ultimo secondo. A volte basta poco per rinnovare la felicità.