Novembre 22, 2024

Guspini e Il Duomo dei Re_ Storia e architettura sacra nell’ultima opera di Tarcisio Agus

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Il libro narra dell’importante Duomo di San Nicolò e l’intitolazione ai Re è dato dalla imponete struttura ecclesiale posizionata sul promontorio che sovrasta l’abitato di Guspini, in posizione dominante e nello stesso tempo austero e regale, con la sua  solenne facciata ove sono rappresentate  le effigia degli ultimi due re di Spagna.

Mi ha da sempre incuriosito lo splendido rosone a traforo, un unicum nello scenario isolano, che sovrasta due teste marmoree, quasi a rappresentare la corona rispettivamente dei re di Spagna e di Sardegna: Carlo V e di suo figlio Filippo II, in una iconografia  architettonica che richiamerebbe il principio giuridico politico e religioso europeo, sull’assolutismo monarchico del “Diritto divino del re”. Sotto il rosone da una croce lapidea, andata dispersa, si dirama un’incorniciatura arcuata che media il sesto acuto con quella “a ferro di cavallo” dal vago gusto islamico che si raccorda con le due nicchie  archiacute che ospitano le teste marmoree degli ultimi re di Spagna.

Ci fu un’interesse diretto del re di Spagna per questo luogo di culto? Oppure è stata la mano di un fedele architetto della corona iberica a idearlo? Per ora non sappiamo, i documenti dell’archivio parrocchiale e diocesano non  ci aiutano.

Certo è che  il lavoro di ricostruzione storica, ci ha permesso di scoprire al suo interno l’esistenza di due percorsi penitenziali, anche questi rari nell’iconografia ecclesiale isolana.

Partendo dall’ingresso verso l’abside a sinistra ci accompagnano le anime purganti verso Dio, in presbiterio, in un percorso di espiazione che  rimarca con forza l’importanza della famiglia che, con le sue virtù allontana in modo indelebile e con forza un percorso terreno nei vizi.

Il lato destro della chiesa, analizzandone i segni e l’iconografia, idealizza ugualmente un altro percorso di redenzione e avvicinamento a Dio. Le cappelle dell’Immacolata, dell’Assunta e della Madonna del Rosario, unite alla cappella del Sacro Cuore, ricordano ed esaltano l’elevazione morale dell’amore della Madre. Attraverso esso, il figlio supera tutte le difficoltà. Lo sguardo materno lo accompagna nella più totale serenità attraverso il suo travaglio terreno. Le virtù incondizionate di questo sentimento offrono una ulteriore possibilità alle anime manchevoli per la loro redenzione.

Duomo di San Nicolò – Guspini

Il rettore Sirena (1777-1803) impegnato nell’evangelizzazione della comunità guspinese e nel fronteggiare le pratiche occulte, ancora molto diffuse, offrì i due percorsi penitenziali ai quali i parrocchiani potevano far ricorso al fine di superare i propri problemi esistenziali e spirituali, seguendo idealmente lo stesso percorso, caro agli spagnoli, del Cammino di San Giacomo de Compostela che nel suo lungo andare annovera numerosissime chiese e ostelli intitolati a San Nicola.

San Nicola protettore dei naviganti, in questo senso era idealmente legato, non solo al contrasto della presenza musulmana, ma anche alla salvezza dell’uomo nella tempesta della vita.

L’importante edificio di culto marca fortemente nella comunità guspinese la presenza catalano aragonese ed in particolare questo aspetto ci viene ricordato anche dalla campana giudicale da sempre a Guspini che riporta, nella sua foggia giudicale, due scudetti del Giudicato di Arborea e quattro Pali d’Aragona.

La ricerca inoltre ha permesso di formulare un’ipotesi sul primo edificio cristiano sorto a Guspini.

Il Prof. Cesare Casula, nelle sue pubblicazioni, parla di una chiesa intitolata a Santa Barbara eretta a Guspini e della quale non se ne mai conosciuta l’esistenza.

Oggi con l’ultima scoperta dei tre capitelli tardo romani, alcuni dei quali utilizzati come materiale riempitivo dell’altare maggiore e con altri elementi archeologici presenti sul sito, ci hanno permesso di localizzare la chiesa di Santa Barbara sotto il Duomo dei Re, nonché la sua origine paleocristiana, con relativa area catacombale. Quest’importante scoperta è legata all’attività estrattiva che si sviluppava ai piedi del colle, oggi sede del Duomo. L’area del guspinese considerata la Metalla di Neapolis, trae da essa la sua origine e dal latino Cus-Cuspides, luogo delle punte, in riferimento alla vasta produzione ed uso delle piccozze e dei picconi, strumenti a punta indispensabili all’escavazione mineraria in fase romana.

Navata centrale del Duomo di San Nicolò – Guspini

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