Novembre 21, 2024

Hockey a Suelli, storia (in)finita_di Jacopo Pitzalis

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27 novembre 2015. È la notte buia dell’hockey sardo, in questa giornata a seguito dell’Ordinanza urgente e contingibile n.17/2015, firmata dal Sindaco di Suelli, si dispone l’immediata chiusura degli impianti sportivi (campo, gradinate e spogliatoi) adibiti all’attività sportiva dell’hockey su prato, ubicati in Via dello Sport, snc. Venute a mancare le condizioni di sicurezza e ordine pubblico per lo svolgimento di gare e allenamenti per il Primo Cittadino non vi è altra strada da percorrere che quella più drastica. Sin qui tutto rientra nella normale prassi, rilevati degli oggettivi problemi per l’incolumità degli atleti e del pubblico viene impedito a chiunque l’accesso alle strutture.

Alle premesse dell’Ordinanza, tuttavia, associata ai problemi di carattere strutturale, si trova una posizione debitoria a carico della Federazione Italiana Hockey, titolare di una convenzione con lo stesso Comune di Suelli per l’impiego del campo sportivo. In cosa consisteva questa convenzione? Stipulata nel 2005, anno di inaugurazione dei nuovi impianti, prevedeva il versamento annuale alle casse comunali di 6.500 € e l’impegno di provvedere al pagamento delle utenze per la parte utilizzata. È proprio su questo ultimo punto che sorge il conflitto tra FIH e Comune, in quanto la prima si rifiuta di pagare le utenze di un’area utilizzata da più soggetti, ma con un unico contatore. L’ammontare richiesto a novembre 2015 è di 68.026,39  €.

Tra i due fuochi, restano fuori dal rettangolo di gioco Hockey Club Suelli e SH Paolo Bonomi, che l’indomani avrebbero dovuto giocare il turno di campionato di Serie A1M previsto per le 15.00. Rinviata la gara, all’HC Suelli non resta che continuare la propria attività ospite presso le società cagliaritane e darsi all’esodo per i campi sintetici della Trexenta (Suelli compreso) per il proseguo della stagione agonistica.

Contestata sia dalla FIH che dall’HC Suelli l’ordinanza del Sindaco, il TAR Sardegna rigetta l’istanza cautelare per l’annullamento dell’atto, in gennaio del 2016. Il testo della sentenza non convince le parti ricorrenti che a questo punto scelgono di rivolgersi al Consiglio di Stato. La discussione non si terrà mai. Il Comune di Suelli chiede prima un rinvio e poi il 9.04.2016 con un’altra Ordinanza n.5/2016, ritira la precedente. A firma del Sindaco, si apprende che a seguito della rescissione della convenzione (marzo 2016) sono cessate anche le condizioni che stavano alla base della precedente Ordinanza e che pur impegnandosi nell’immediato per attivare nel minor tempo possibile i lavori, è ancora impedito l’accesso alle strutture di campo, spogliatoi e gradinate. Cade così il ricorso al Consiglio di Stato, senza neppure essere arrivati alla trattazione. 

La situazione a questo punto dovrebbe superare l’impasse. La FIH, nella persona del proprio Presidente, pare che arrivi, nell’estate del 2016, ad un accordo di massima con il Sindaco per il pagamento di 50.000 €, a seguito del quale si sarebbe considerata cessata la posizione debitoria e sarebbe così tornata in possesso del campo potendo riprendere le attività agonistiche, con l’impegno di prendersi cura della gestione futura dei campi e accessori. I lavori per il ripristino dei parametri di sicurezza, come da segnalazione dello stesso HC Suelli, sarebbero dovuti consistere nella sostituzione di alcuni pozzetti dell’impianto fognario degli spogliatoi.

Questi lavori, iniziati con la posa dei nuovi pozzetti, non sono mai terminati con il ripristino del marciapiede. Gli stessi nuovi pozzetti versano già oggi in uno stato di completa incuria (apprezzabile dalle canne domestiche che li attorniano). Lo stesso destino di abbandono subisce il vociferato primo accordo tra FIH e Comune che sono tornate così, a seguito di un ricorso per decreto ingiuntivo, promosso nel 2017 dal Comune tramite i propri legali, nelle aule di tribunale. Qui la Federazione risulta perdente e viene condannata al pagamento della somma debitoria che riconosce al Comune di Suelli una cifra di 70.000 €. Ma niente più accordo, niente più campo.

Ciononostante il capitolo giudiziario non si conclude e la FIH cita in giudizio come attore l’Hockey Club Suelli. Il giudice accoglie il ricorso e riapre il procedimento per stabilire se quelle somme, richieste e, a questo punto ottenute, dal Comune di Suelli, siano veramente attribuibili a chi ha usufruito del solo campo e della sola struttura degli spogliatoi. La Federazione in questa ingarbugliata situazione vuole avere risposte chiare, concrete e il 7 ottobre 2021 si ha l’ennesimo ritorno davanti al giudice. La tesi avanzata dall’HC Suelli è che sia falsa la dichiarazione del Comune di aver provveduto, nel corso degli anni in cui era in vigore la convenzione, alla predisposizione di contatori diversi per le utenze del campo da hockey, slegandolo dalle altre strutture non a carico della FIH, dove nel frattempo venivano a svolgersi le regolari attività di imprese di ristorazione.

Nondimeno, secondo gli stessi, non può essere attribuito alla società un impiego esclusivo della struttura essendosi svolte in dieci anni manifestazioni di interesse nazionale per l’intero movimento sportivo hockeistico e fosse previsto, sempre dalla convenzione, il libero accesso a tutti quei cittadini che avessero voluto praticarvi altre discipline sportive. Il Comune si presenta chiedendo una nuova somma di 89.086,77 €, dopo aver visto rigettata l’inammissibilità delle istanze istruttorie prodotte dall’Hockey Club Suelli, terza chiamata in causa. I testimoni sono diversi sia per la FIH che per l’Hockey Club Suelli, per il Comune due soli testimoni. Di questi uno non si presenta e la seduta viene rinviata al 10 febbraio 2022. In questa occasione, nuovamente lo stesso testimone salta la seduta e l’udienza è ancora rinviata al 5 maggio, allungando la trama di una storia sempre più estenuante.

In tutto questo marasma di battaglie legali, a cui si interessò anche il telegiornale satirico Striscia la notizia, quel che resta è una struttura non più utilizzata da oltre sei anni e una restante area che ha nel frattempo assunto caratteri di decadenza. Nelle sale della Club House non si vedono più le cucine, i tavoli e le sedie occupate da ridenti commensali. Ora vetri rotti dai vandali e tegole divelte dal vento rendono pericolosa l’area intorno agli spogliatoi. Il vecchio campo da tennis manca della rete, il nuovo, realizzato nel 2020, è privo dei pali dell’illuminazione. Il campo da calcio a 7 in erba sintetica ha subito danni da una tempesta di vento che hanno portato al crollo di un plinto e nel tempo alla caduta del cancello di ingresso principale. Il peggiorare continuo della situazione ha portato anche alla deposizione presso la Procura della Corte dei Conti per un sospetto danno all’erario.

A prescindere da quale sarà la scelta del giudice c’è già chi ha perso e non nei tribunali, ma nel contesto civile. Sono i giovani, i ragazzi che giocando o meno ad hockey avevano nel campo sportivo un posto dove andare a passare il proprio tempo, sono gli atleti che dopo anni di sacrifici per raggiungere un obiettivo si sono visti da un giorno all’altro condannati all’esodo per la Trexenta e il Campidano, è la comunità che vede costretta alla morte dopo 33 anni la società sportiva più longeva e vincente nei contesti nazionali. E davanti a questo, nulla, neppure la dimostrazione della propria ragione nell’aula di un tribunale potrà recuperare il tempo perso.

Cosa provocherà un’eventuale sconfitta del Comune il 5 maggio? In prima analisi la restituzione dei 70.000€ alla Federazione, a cui si aggiungeranno gli interessi. Da annoverare al computo delle perdite anche quei 6.500 € di canone annuo che sarebbero pervenuti e già ad oggi ammontano a 39.000 €.

Se il processo dovesse essere ancora rinviato ad oltranza per giungere, magari al 2023 o al 2024, quale rischio si correrebbe? Gli interessi su quei 70.000 € continuerebbero a maturare con un maggiore danno alle casse comunali e alla cittadinanza contribuente del Comune di Suelli e quel canone non riscosso lieviterebbe ulteriormente a 58.500 €. Per non parlare di tutti quei soldi pubblici, che sarebbero e sono stati stanziati per il pagamento degli avvocati del Comune.

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