E gira gira, tutto il mondo è paese_di Gabriella Olanda e Rosella Capriata
‘Tutto il mondo è paese’ è il titolo di un testo edito da GIA di Giorgio Ariu, editore cagliaritano, per conto dell’associazione culturale saphyrina di Carloforte.
Presentato il 16 dicembre scorso a Carloforte, nasce con l’intento di riflettere sui valori condivisi che uniscono tutta l’umanità pur nelle diversità culturali e linguistiche presenti nel mondo.
Dei simpatici personaggi, soprattutto insetti ed animali, ci fanno viaggiare in giro per il mondo con le loro storie. Il personaggio leader è una coccinella, Paschalitsa, accompagnata da un piccolo coleottero, insetto endemico dell’isola di San Pietro, la cicindela saphyrina, che qui prende il nome di U Bagùn du Pàize. La coccinella e U Bàgùn introducono i presentatori delle storie, con, ognuna, una morale o un avvertimento.
I presentatori si evidenziano come testimoni della propria cultura. A fronte della lingua italiana, sono i messaggeri della specifica lingua di appartenenza. Sono comprese alcune lingue minoritarie italiane (tabarchino, sardo con le varianti di Cagliari, di Orgosolo, e di Arbus, l’algherese e il friulano), oltre che la lingua francese, olandese, turca, greca, inglese, giapponese, polacca, tedesca, croata.
Visitiamo, insieme a loro, varie nazioni del Mondo: Germania, Italia, Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra, Galizia-Spagna, Croazia, Turchia, Grecia, America del Nord, Giappone, Africa. Brevi descrizioni dei posti, riferimenti culturali e, talvolta, aneddoti, ci introducono nello scenario naturale e geografico dei luoghi in cui si sviluppa la storia.
Ad arricchire il variopinto scenario culturale ecco comparire due lingue universali importantissime: la musica e l’arte espressiva.
La musica ci accompagna, fin dalle prime battute della raccolta, con i versi della ‘storia delle storie’ di Merlù, l’uccello scrittore (su puzone iscrittore) e poi con Zizie, la moustique avec ses moustache, la cui vita è permeata dalla musica; ancora, con la cornamusa galiziana, la Gaita, udita dal Bianco-Conoglio, che accompagna il percorso del ‘Pellegrino meritevole’ nel Cammino di Santiago di Compostela, per aiutarlo a riflettere sul cammino della propria vita, per migliorare se stesso e andare più avanti: ‘Ultre ia Et Sus eia, Deus adjuva nos’. Nella Storia fantastica dei Susanoodles si trova anche una mirabile Danza magica del Buongustaio al suono di una chiocciola di mare e nella canzone di ‘una gentile signora che in una mattina di primavera cantava di un’isola verde e lontana’, miraggio di Greta Oto, la farfalla dalle ali trasparenti. La musica, in conclusione, viene suggerita come accompagnamento al messaggio che ogni storia trasmette; si veda alle pagine 191 e seguenti.
Anche la lingua universale delle immagini percorre il cammino della coccinella Paschalitsa con i colori brillanti della copertina e dei singoli personaggi disegnati.
Ma qual è il senso del girovagare dei personaggi della raccolta e quale messaggio si intende lanciare ad un’umanità come quella presente?
Ci risponde l’autore del racconto ‘Camminare, ovvero l’essere umani’, a pag. 114: “questa è la morale che vedo: tutte queste cose passano attraverso le nostre gambe e ci portano verso gli altri, nella costruzione inconsapevole di un racconto che alla fine scopriremo essere la nostra vita. Non c’è nulla di esoterico in questo percorso, qualcosa di poetico si, ma soprattutto vi sono passi, parole e persone.”
È, allora, una umanità che, nella costruzione inconsapevole del cammino della vita, necessita degli altri. Forse resta un’umanità frastornata da tutto ciò che le gira intorno e che ha bisogno di una tregua; un pochino di riposo, di respiro e di ottimismo.
Ecco allora che una raccolta di favole diventa un libro per riflettere su una umanità che ha bisogno di ritrovare valori, abitudini e speranze condivisi con gli altri pur nelle diversità culturali e linguistiche presenti nel mondo.
Ogni storia, così, ha una sua ‘morale’ o un avvertimento, un richiamo; come nella ‘Scorciatoia fra le nuvole sarde’ il problema della siccità’ o gli stereotipi ingannevoli e pericolosi, nel ‘Vecchio e il Lupo solitario’ o in ‘ Su cucu cantatori’ o in ‘ Ad Alghero si narrano ancora le leggende del lago di Baratz’ .
A volte abbiamo due storie con un’unica morale esemplificata positivamente e negativamente, ad es. Gratitudine versus Ingratitudine, in ‘Gratitudine’ e Marie Cherie’; oppure la morale di una storia viene rafforzata da un’altra, come in ‘Bella Gazelle dreams about London’ e ‘Greta Oto e l’isola verde e lontana’.
Vengono illustrati i valori dell’amicizia, del rispetto, della collaborazione, della tolleranza, dell’armonia, dell’unione, della pace, dell’amore, della fiducia; soprattutto ritorna costantemente il tema che
‘pur tra le differenze linguistiche, culturali e geografiche, ovunque si vada si può scoprire che ‘tutto il mondo è paese’ .