Dicembre 18, 2024

Esclusiva/Novità sul tumore alla prostata_di Mauro Frongia

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Mauro Frongia (Columbus Clinic Center di Milano)

Il tumore della prostata è il tumore più comune tra i maschi e il rischio è direttamente proporzionale all’età.

A 80 anni 1 uomo su 2 può presentare cellule neoplastiche nella prostata.

In genere la crescita del tumore è lenta e la sopravvivenza a 5 anni è superiore al 95%.

Esistono tuttavia forme aggressive che diffondono rapidamente in altri organi le cellule malate.

Pare che alla base dello sviluppo del tumore ci sia una mutazione nel DNA delle cellule che causa una proliferazione anomala fino a generare la  neoplasia.

Non ci sono differenze di incidenza nelle varie Regioni Italiane  e la Sardegna non fa eccezione .

I fattori di rischio  sono l’età e la familiarità con eventuale mutazione del gene BRCA.

Bisogna ricordare che il tumore si sviluppa nella porzione posteriore della prostata senza interessare il canale uretrale  e pertanto è asintomatico.

Il 30% dei casi viene scoperto quando la malattia si è già diffusa oltre la ghiandola.

La diagnosi si affida a diverse procedure :

Una diagnosi precoce può essere effettuata attraverso la misurazione del PSA, l’antigene prostatico specifico, con una semplice analisi del sangue

La misurazione del PSA( (antigene prostatico specifico, in inglese prostate specific antigene una sostanza prodotta dalla ghiandola prostatica che serve a fluidificare il liquido seminale   )è senz’altro la più semplice da effettuare dopo i 50 anni di età, unitamente a una valutazione clinica.

I dati emergenti dai lavori sullo screening suggeriscono di eseguire l’esame dopo i 40 anni in caso di familiarità.

Oltre la misurazione nel sangue del PSA fino a oggi si effettuano:

Ecografia prostatica ad alta risoluzione (MicroUS): questa metodica è presente solo in centri selezionati e permette un primo screening per il tumore prostatico anticipando altre metodiche più invasive. 

  • RMN prostatica multiparametrica: questo esame diagnostico si basa sull’utilizzo di onde elettromagnetiche, permette, mediante l’utilizzo di differenti sequenze, di identificare la presenza di aree sospette a livello della ghiandola prostatica, oltre a fornire indicazioni sull’estensione locale della neoplasia che possono essere utili nella pianificazione del trattamento..

Voglio però soffermarmi sulla ultimissima novità .

Un nuovo sistema di diagnosi di tumore prostatico che si basa sui flussi elettromagnetici.

Il sistema ,chiamato HealthProbe di TXT e solution detto Scanget è stato messo a punto dai colleghi della Columbus Clinic Center di Milano (dove lavoro da 2 anni) con la collaborazione del Politecnico di Milano.

In particolare ,grazie all’intuizione del Dott.Carlo Bellorofonte , un urologo della Columbus Clinic Center e in collaborazione con gli ingegneri e i fisici quantistici è stato ideato e negli ultimi due anni aggiornato e migliorato il dispositivo elettromagnetico definitivo.

Il dispositivo è composto da una sonda trasmittente il flusso elettromagnetico e da un piccolo ricevitore portatile che consente di eseguire una diagnosi in pochi secondi.

Le differenze di assorbimento tra tessuto sano e tessuto malato tumorale vengono recepite dallo strumento a radiofrequenza grazie alle differenze chimiche e fisiche dei due tipi di tessuto.

I tumori hanno un basso contenuto di acqua ,le cellule crescono più rapidamente e sono disposte in modo disordinato oltre ad avere unflusso ematico elevatoche assorbe meglio  le onde radio.

I vari tracciati eletromagnetici sono stati catagolati con l’aiuto della fisica quantistica  e della intelligenza artificiale .

Nonostante siano stati visti oltre 2000 pazienti , i colleghi della Columbus Clinic Center hanno recluttato per lo studio  gli ultimi 400 pazienti con il dispositivo aggiornato ottenendo una percentuale di attendibilità di diagnosi di tumore prostatico di oltre  il 90% .

I risultati positivi sono stati poi confermati con la  RMN della prostata e con la  biopsia prostatica.

Lo scorso 15 ottobre  presso la Columbus Clinic Center è stato presentato ufficialmente il dispositivo eletromagnetico.

Ne hanno  parlato con toni entusiastici alcuni prestigiosi relatori di fama internazionale:

Prof. Federico Faggin padre dei circuiti integrati

Dal 1968 Faggin risiede negli Stati Uniti ed ha assunto anche la cittadinanza statunitense. Fu capo progetto e progettista dell’Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei microprocessori 80084040 e 8080 e delle relative architetture. Fu anche lo sviluppatore della tecnologia MOS con gate di silicio (MOS silicon gate technology), che permise la fabbricazione dei primi microprocessori e delle memorie EPROM e RAM dinamiche e sensori CCD, gli elementi essenziali per la digitalizzazione dell’informazione.

Prof. Piergiorgio Spaggiari.

Un fisico di fama internazionale che ha illustrato i principi sulle interazioni dei campi elettromagnetici con la materia vivente

Piergiorgio Spaggiari

Ingegner Matteo Grippa direttore della TXT produttrice del dispositivo

Dott. Lorenzo Maglia esperto di intelligenza artificiale

Dott. Paolo Cremascoli Direttore della Columbus Clinic Center

Dott. Carlo Bellorofonte che per primo ha avuto l’idea e ha eseguito la sperimentazione clinica

Lo strumento verrà prodotto e distribuito a breve nel territorio nazionale per uno screenig di massa visti i risultati , la facilità d’uso e  e la manegevolezza.

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